mercoledì 6 febbraio 2008

Dottor Analfabeta, o sottigliezze da cruscanti

Per riflettere ( e leggere) un po'...
Buona giornata
principessassis

"Dirimere un'ambiguità lessicale è un problema per un laureato su cinque. A dir la verità, anche solo comprendere la frase che avete appena letto è un problema per un laureato su cinque. "Termini come dirimere, duttile, faceto, proroga si trovano comunemente sui giornali, ma per molti italiani con pergamena appesa al muro sono parole opache". Luca Serianni, linguista all'università di Roma 3, ne fece esperienza diretta un giorno nell'ambulatorio di un dentista cui s'era rivolto per un'urgenza. "Con le mie lastrine in mano chiamò al telefono un collega per avere un parere: "Senti caro, aiutami a diramare un dubbio..."". E il professore sudò freddo: "Un medico che non sa maneggiare le parole è un medico che non legge, quindi non si aggiorna, quindi forse non sa maneggiare neanche un trapano".


Analfabeti con la laurea. Non è un paradosso. E nessuno s'offenda: ci sono riscontri scientifici. Il report 2006 del ramo italiano dell'indagine internazionale All-Ocse (Adult Literacy and Life Skill), coordinato dalla pedagogista Vittoria Gallina, non lascia spazio a dubbi: 21 laureati su cento non riescono ad andare oltre il livello elementare di decifrazione di una pagina scritta (il bugiardino di un medicinale, le istruzioni di un elettrodomestico).

E non sanno produrre un testo minimamente complesso
(una relazione, un referto medico, ma anche una banale lettera al capo condominio) che sia comprensibile e corretto. Una minoranza? Sì: un laureato italiano su due, per fortuna, raggiunge il quinto e massimo livello. Ma è una minoranza
terribilmente cospicua, anche se si maschera bene. Negli Usa tre anni fa fu uno shock scoprire che i graduate fermi al livello base sono il 14%. Da noi il buco nero si manifesta a tratti, in modo clamoroso, come un mese fa, a Roma, al termine dell'ultimo dei concorsi per l'accesso alla magistratura. Preso d'assalto da 4000 candidati, in gara per 380 posti. Nonostante
questo, 58 posti sono rimasti scoperti: 3700 candidati, tutti ovviamente laureati (magari anche più) hanno presentato prove irricevibili sul piano puramente linguistico. "Per pudore vi risparmio le indicibili citazioni", commentò uno dei commissari d'esame, il giudice di corte d'appello Matteo Frasca.

Il campanello d'allarme dovrebbe suonare forte. Non si tratta più di scandalizzarsi (e divertirsi) per gli strafalcioni nozionistici degli studenti. No, episodi come il concorso di Roma mettono a nudo il grado zero del problema. Stiamo parlando di chi è senza parole. Di chi dopo cinque (sei, sette...) anni di studio universitario non è riuscito a mettere nella cassetta degli attrezzi le chiavi inglesi del sapere: grammatica, ortografia, vocabolario.

Analfabetismo: anche questa parola sembrava scomparsa dal lessico, ma per esaurimento di funzione. Consegnata ai ricordi in bianco e nero del maestro Manzi. Falsa impressione, perché di italiani che non sanno leggere né scrivere se ne contavano ancora, al censimento 2001, quasi ottocentomila. Se aggiungiamo gli italiani senza neanche un pezzo di carta, neppure la licenza elementare, arriviamo a sei milioni, con allarmanti quote di uno su dieci nelle regioni meridionali. Ma almeno sono numeri che scendono. Aggrediti dal lavoro di meritorie istituzioni come l'Unla, capillarmente contrastati dai corsi ministeriali di alfabetizzazione funzionale per adulti dell'Indire (frequentati l'ultimo anno scolastico da 425 mila persone, tra cui, guarda un po', 30.407 laureati, in gran parte, però, stranieri). Nobilmente contrastato ai livelli più bassi della scala del sapere, però, ecco che l'analfabetismo riappare dove meno te l'aspetti: ai vertici. Gli studiosi, è vero, preferiscono chiamarlo illetteratismo: non si tratta infatti dell'incapacità brutale di compitare l'abicì, di decifrare una singola parola; ma della forte difficoltà a comunicare efficacemente e comprensibilmente con gli altri attraverso la scrittura. Ma non è proprio questo l'analfabetismo più minaccioso del terzo millennio? Nadine Gordimer, per il bene della sua Africa, è di questo analfabetismo relativo che ha più paura: "Saper leggere la scritta di un cartellone pubblicitario e le nuvolette dei fumetti, ma non saper comprendere il lessico di un poema, questa non è alfabetizzazione". Siamo sicuri che l'Italia di Dante sia messa meglio del Sudafrica?

Proprio no. Per niente sicuri. Quanti, del nostro già magro 8,8% di laureati (la media dei paesi Ocse è del 15%), leggono ogni giorno qualcosa di più delle réclame e delle didascalie della tivù? Quanti invece sono prigionieri più o meno consapevoli di quella che Italo Calvino chiamò l'antilingua? Non saper scrivere nasconde il non saper leggere. Sette laureati su cento non leggono mai (e sono quelli che hanno il coraggio di dichiararlo all'Istat: mancano quelli che se ne vergognano). Altri sette leggono solo l'indispensabile per il lavoro: e siamo già vicini al fatidico uno su cinque. Ma andiamo avanti: uno su tre possiede meno di cento libri, praticamente solo i suoi vecchi testi scolastici. Uno su cinque non ha in casa un'enciclopedia. Quasi nessuno (73 per cento) va in
biblioteca, e quando ci va, raramente prende libri in prestito. "Manca il tempo", "sono troppo stanco", le scuse più comuni. Ma ci sono anche quelli che non accampano giustificazioni imbarazzate, anzi rivendicano il loro illetteratismo come atteggiamento moderno e aggiornato: "leggere oggi non serve", "è un medium lento", "preferisco altre forme di comunicazione sociale".

"La società sprintata", come la chiama il pedagogista Franco Frabboni, preside di Scienze della formazione a Bologna, uno degli autori della riforma universitaria, è arrivata negli atenei. E gli atenei la assecondano: "La trasmissione del sapere universitario è regredita dalla scrittura all'oralità", spiega. Nelle aule della nostra istruzione superiore, il grado di padronanza della lingua italiana non è mai messo alla prova. Persino l'arte dell'argomentazione orale, ponte fra i due universi semantici, è svanita, racconta Frabboni: "Professori sempre più incerti fanno lezione con diapositive, seguendo una traccia fissa. Ai laureandi si lascia esporre la tesi con presentazioni Powerpoint. I "test oggettivi" d'ingresso sono crocette su questionari". La competenza linguistica non è considerata un pre-requisito indispensabile: "Devi guadagnarti cinque crediti per la lingua straniera, e cinque per l'informatica, ma non c'è alcun obbligo per quanto riguarda la buona pratica dell'italiano". Un tacito accordo fissa tetti massimi di lettura ridicoli per i testi d'esame: "Quando un professore assegna più di 150-180 pagine, davanti al mio ufficio c'è la fila di studenti che protestano".

Protestano, e poi si sfracellano contro il muro dell'esame. Sugli esiti dell'idiosincrasia per la lettura, agenzie private di tutoraggio hanno costruito imperi aziendali, come il Cepu, diecimila studenti l'anno. "Ci chiedono di aiutarli a passare un esame", racconta il responsabile marketing Maurizio Pasquetti, "ma scopriamo quasi sempre che alla radice c'è la difficoltà o la paura di affrontare testi scritti. Escono da scuole superiori abituati a libri di testo ancora simili a quelli delle elementari, con testi spezzettati, già schematizzati, con tante figure e specchietti: di fronte al terribile "libro bianco", fatto solo di pagine di scrittura continua, restano terrorizzati".

"In Francia e Germania gli atenei organizzano gare di ortografia ", sospira il professor Serianni. Da noi è difficile perfino reclutare iscritti per i laboratori di scrittura che alcuni atenei, allarmati, hanno messo a disposizione degli studenti in debito di lingua. Quello di
Modena è affidato al professor Gabriele Pallotti: "Di solito comincio da virgole e apostrofi...". Pallotti nel cassetto tiene una cartellina di orrori: email, biglietti affissi alle bacheche, "esito profiquo", "le chiedo una prologa", "attendo subitanea risposta". Ma correggere le asinate non è ancora abbastanza. "Saper annotare correttamente parole sulla carta non è saper scrivere" spiega. "Parlare e scrivere sono due diversi modi di pensare. Troppi ragazzi escono dall'università sapendo solo trascrivere la propria oralità, ovvero un flusso continuo di idee non ordinato e difficilmente comunicabile. Cioè restano mentalmente analfabeti".

Ma se avessero ragione loro? Perché alla fine si scopre che il laureato analfabeta non fa necessariamente più fatica a trovare lavoro rispetto ai suoi quattro colleghi più letterati. le imprese non sembrano granché interessate a selezionare i propri quadri dirigenti sulla base delle competenze linguistiche di base. E non perché non si accorgano delle deficienze dei loro nuovi assunti. Parlare con Carlo Iannantuono, responsabile delle risorse umane per la filiale italiana della Sandik, una multinazionale del ramo macchine per cantieri, reduce da una lunga selezione di personale laureato, è come farsi raccontare una serata allo Zelig: "Quello che se potrei, quello che s'è laureato per il rotolo della cuffia (e si vede), quello che glielo dico così, an fasàn (e io: e dü pernìs...)...". Gli analfabeti conclamati, calcola, sono solo un 3-4 per cento, ma molti altri non sembrano pienamente padroni delle loro parole. E lei li assume lo stesso? "Dipende", si fa serio, "noi cerchiamo
bravi venditori. Quello che deve discutere con i dirigenti della Snam è meglio sappia i congiuntivi. A quello che deve convincere un capocantiere della Tav forse serve di più un buon paio di stivali di gomma".

"Non c'è alcuna sanzione sociale verso l'analfabetismo con laurea", commenta con sconforto Tullio De Mauro, il padre degli studi linguistici italiani. Forse perché non si riconoscono immediatamente, si mascherano bene da alfabetizzati. "Fino a cinquant'anni fa l'incompetenza linguistica era palese: otto italiani su dieci usavano ancora il dialetto. Oggi il 95 per cento degli italiani parla italiano. Ma che italiano è? Solo in apparenza parliamo tutti la stessa lingua. Quando si prende in mano una penna, però, carta canta, e le stonature si sentono". Non è una questione di stile: l'analfabetismo laureato può fare danni concreti. Il paziente che legge sulla sua prescrizione medica "una pillola per tre giorni", alla fine del terzo giorno avrà preso tre pillole o una sola? "Ci sono guasti immediati come questo. Ci sono guasti a medio e lungo termine, e ben più pericolosi. Chi non legge smette anche di studiare. In Italia solo un venti per cento di quadri segue corsi di aggiornamento: quattro volte meno della media europea. Una classe dirigente male alfabetizzata, quindi non aggiornata, è la rovina di un
paese, molto più di un crollo della Borsa". Chi parla male pensa male e vive male: è ormai un aforisma, quella battuta di Nanni Moretti. Se pensa male anche solo un quinto dell'élite dirigente, per De Mauro è un'emergenza nazionale: "Per il futuro economico del nostro paese migliorare l'italiano degli imprenditori, dei professionisti, dei politici, è perfino più vitale e urgente che migliorare i salari dei dipendenti. E non lo prenda come un paradosso".
(Repubblica, 6 febbraio 2008)

45 commenti:

Anonimo ha detto...

oggi ho commentato questo articolo con la mia tutor: uno scambio di vedute intenso, qualche idea condivisa.
non c'è da scandalizzarsi o meravigliarsi...viviamo una realtà lontana dal vero, dal genuino, spesso vergognosa! non siamo semplici, non siamo umili, viviamo nell'era della tecnologia e del click facile, non ricerchiamo!
ma supponiamo che un medico dovesse salvarci la vita parlandoci in dialetto, ben venga; o ipotizziamo che un avvocato dovesse difenderci dalla ingiusta galera esponendo la sua arringa con un linguaggio eccentrico, bene! il messaggio deve essere chiaro e preciso: quindi non ci fossilizziamo sul contorno..
saper scrivere, saper parlare o esprimersi correttamente è una cosa importantissima ma credo sia l'ultimo dei mali di questa società!
parliamo bene ma uccidiamo?
parliamo bene ma soffochiamo il prossimo? lo annentiamo? lo schiacciamo? lo priviamo del suo stesso pensiero?
parliamo bene ma rubiamo?

non è questo che voglio...secondo me, caro D'Azeglio, non hanno fatto né l'italia, né l'italiani e nemmeno l'italiano!

noi siamo quello che mangiamo... e oggi mangio fagioli (non da marta)... :)

Anonimo ha detto...

"se quest'acqua di lago fosse acqua di mare quanti pesci potrei cucinare stasera...che qui si fa l'Italia e si muore dalla parte sbagliata in una grande giornata si muore in una bella giornata di sole
dalla parte sbagliata si muore
qui si fa l'Italia e si muore"

coloro che aderirono a Salò morirono dalla parte sbagliata...ma non erano anche loro italiani? non avevano idee forti? idee patriottiche?
le idee contano fino ad un certo punto se non riusciamo poi a metterle in pratica!

mi viene da piangere: non hanno fatto l'Italia...e nessuno lo ha detto all'Italia!

Anonimo ha detto...

x le storiche dell'arte:
in segreteria di facoltà mi dicono che la richiesta deve pervenire da un rappresentante della vostra classe di concorso o meglio ancora da un docente.
Telefono:39 080.5717515/7417/7539

In bocca al lupo!

Anonimo ha detto...

Grazie Lella, davvero!
speriamo bene...sicuramente il nostro docente si prodigherà...domani comunicherò, sempre che i cavilli burocratici ssissini non subentrino ad ostacolare il cambio...
benedette convenzioni!!
con sedi universitarie
o con scuole dove espletare il tirocinio..
volete sapere le ultime?? (io preferirei di no...fortunata sempre Angelica che non lo sa...)
oggi ho fatto ping pong tra: Ist. d'Arte..Presidenza..l'Istituto Volta..ancora Presidenza..dove han chiamato l'Istituto d'Arte per chiedere di accettarmi come tirocinante..non badando che è da lì che sono stata tagliata fuori.. Alla fine della mattinata e a situazione ancora irrisolta, sono arrivati a chiedermi scusa, ma di scuse non so che farmene...
Forse domani sarò assegnata...e chi lo sa ?!..e intanto ho perso un altro giorno di stage, di lavoro...

p.s.: Lella...ti saluta Alina..

alla prossima puntata..

Anonimo ha detto...

raffa, che coincidenza!
ci siamo sentite proprio oggi via sms!
dalle un bacio grande da parte mia e riferiscile da parte mia le seguenti parole: 'Astarte, speak to me!'
Capirà subito!

notte a tutte/i

Anonimo ha detto...

auguriiiii lupo giallorosso...
meglio la carne che l'osso...e dacci dentro a più non posso!

Anonimo ha detto...

DIMANE E' UN ALTRO SOGNO...

NOTTE

Anonimo ha detto...

AUGURI TERROR!!!

e quanti anni sono?? ricambio la domanda...

buona serata! baci baci

Anonimo ha detto...

"di storie tragiche nate per gioco, troppo vicine o troppo distanti..."

e il buio della notte mi sorprende a "nuvoleggiare" mani che scrivono parole infinite...

Anonimo ha detto...

qualcuno ha letto il libro Caos Calmo? Commenti? Vorrei leggerlo prima di vedere il film.

Anonimo ha detto...

Per Anonimo
Si l'ho letto, e da allora ho iniziato con tutti gli altri di Veronesi. E' bellissimo, e ti consiglio vivamente la lettura prima della visione del film. Non foss'altro perchè con Moretti non si sa mai a quale punto della proiezione si cade in catalessi. ;o) ritengo che sia un libro OGGETTIVAMENTE bello!

Anonimo ha detto...

grazie mille peppe per il consiglio,ho letto qualche critica sul libro e sono molto positive,a quanto ho letto, ha vinto pure il premio strega.

Anonimo ha detto...

anch'io voglio leggerlo! Ma mi fido più del commento di peppe che del premio strega...è ben nota la mafia dei concorsi letterari!
Oggi ho incontrato marta 7th sky e abbiamo penstao di organizzare un incontro a pranzo giovedì, ci siete?
ciau

Anonimo ha detto...

sto diventando sempre più disgraficaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Anonimo ha detto...

W la disgraFICA

Anonimo ha detto...

Posso venire pure ioooooo Giovedì a pranzo???? (con vocina supplichevole)... ;o)))))))))))))

Anonimo ha detto...

Grande Grande Grande Berta!
Grazie anche a Pelo...
Il Masellino può servire come arma preventiva per la difendersi dall'esame Storiografico.
Dopo Tateo, dopo Caratù, dopo Masella nulla sarà più come prima...
A proposito di esami d'autore, ringrazio Stromberg per il materiale su (Ei)Fù il Mattia Pascal.
Attendo da Ratzy un'altra opera di Ugo Manzoni, noto poeta recanatese...

Anonimo ha detto...

ciao a tutti gli amici ssissini!volevo ri-ringraziare tutti quanti x la belliSSISima serata del 7!anche gli amici che volevano esserci ma che non hanno potuto.Non ho mai festeggiato un compleanno insieme a tanta gente!Bellissimo davvero.Giovedi più che TERROR mi sentivo TENERROR;
ancora una volta un grazie a tutti e specialmente a: Alessandro, Angelica, Cristian, Luigi, Vito, Francesco, Peppino e Marta, Benny, Catia, Lucia, Maristella, Pelo, Raffa e Claudio, Andrea ed in particolare il mio amore SARAH(anche se in questo momento mi sta facendo arrabbiare!!).
Un forte abbraccio a tutti!!

Anonimo ha detto...

Per Daniela: grazie per gli auguri...sono 32!

Anonimo ha detto...

Terror, I'm sorry for ritardo!!... buona nuova primavera....anche se siamo ancora in inverno....!!

Adam, io son come un ambasciatore: il merito delle dispense del Fu compianto mattia pasquale è di Peppe...

Anonimo ha detto...

Qualcuno spiega chiaramente cosa vuole la Zaccaro?

Anonimo ha detto...

Se venissi a lezione condivideresti la paranoia con noialtri e adesso sapresti cosa fare.
Consiglio: la Zaccaro sta in commissione d'esame, quindi ti conviene venire, informarti, e fare anche un bel lavoretto.

Anonimo ha detto...

che belli questi botta e risposta tra anonimi...
mi viene in mente robert de niro in taxi driver
"Dici a me?? Dici a me??...No, dico, parli con me??"

Anonimo ha detto...

auguri terror anche da parte mia e soprattutto tanti cari auguri pelo!
spero sia oggi la data esatta del tuo compleanno...sai com'è..l'informazione mi è stata passata da marta 7th sky, quindi potrebbe essersi sbagliata anche di qualche mese!!
Peppe, certo che puoi venire, anzi looking forward to meeting you!
:-)))))

ciau

Unknown ha detto...

AUGURONI TERROR!!!!
valgono anche se sono in straritardo, e anche se giovedì non c'ero, vero?! :)
buon compleanno!!!
leila

Anonimo ha detto...

28 anni di galassia pelo :)
sono nato alle 5 20 di lunedì 11 febbraio 1980...
oggi piove ma fa nulla. è un giorno felice :) questa pioggia non cancellerà ieri sera.
c'era un cartello alla porta: pronti a nuvoleggiare per la galassia pelo?
ma dimmi raffa come te le inventi???
siiiiiiii abbiamoooooo nuvoleggiaaaaatooooo,abbiamo allacciato le cinture, ci siamo scollegati dal mondo terreno e non siamo rimasti lucidi per più di due ore...un compleanno così pelo non l'ha mai festeggiato!!!

vorrei ringraziare tutti per la gioia che mia avete regalato. (raffa, grazie per l'invasione)

qualcuno sostiene ancora: cambia galassia! ma come devo fare??? siete voi la mia galassia...vi sogno tra rotte, stelle e sentieri. ma colei che la muove è “angelica” e non lo nego. sono io ad ingannarmi guardando la luna, sarò sincero: “la voglio bruna”...

Anonimo ha detto...

un augurio immenso per una persona speciale.....
buon compleanno amico....

Anonimo ha detto...

auguri auguri
e scusa se ieri non ero anch'io con te

Anonimo ha detto...

maura tu e paolo in ogni caso eravate presenti...come sempre
lo stesso vale per il mio piccolo stromberghin: dolce risveglio con i tuoi versi...
mina mia! e tu? :( oggi ci vediamo a lezione...
anche tu vincenzino adamski, che fine hai fatto?

Anonimo ha detto...

perdersi, presupposto per ritrovarsi.....

i confini labili ondeggiano, l'osmosi è in atto...

le cinture non si posson allacciare...

trascinati dagli astri, dal caso, o da un disegno provvidenziale....


http://www.gardenya.it/audio/GaRdeNya%20-%20Ho%20Voglia%20Di%20Perdermi.mp3

goditi questo dì fratellone....AUGURI...

Anonimo ha detto...

Pelo, auguroni anche da parte mia! ;-)

Anonimo ha detto...

auguri Pelooooooooooooooo!
http://flickr.com/photos/catia78/2258313258/

Anonimo ha detto...

Carissimo Pelo,
ovviamente auguri anche da parte miaaaaaaaaaaaa (e scusa il ritardo... non lo sapevooooooo...)!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Auguri anche a Terror... anche se non mi è chiaro chi sia...

Anonimo ha detto...

carissimo gigio, sei in tempissimo! è oggi :D grazie

grazie Mario, e questa volta non è a giocare :D

Catiarì...grazie del regalo :) mi lasci sempre senza parole...ti voglio bene

Unknown ha detto...

msg x TERRORista....anche detto iettatore-gufo-uccello della malora....
grazie a te, oggi sono raffreddatissima, congestionata, con le ossa rotte e il naso-che-cola (scusate la citazione rushdiana...midnight's children è un libro che consiglio a tutti di leggere)...
ma che hai a casa, una bambola vudù con le mie sembianze, a cui hai fatto un iniezione di moccio!!??

cmq, vendetta SARA/à fatta.....ha!ha!ha!

(sara confido in te...tossiscigli vicino, usa lo stesso cucchiaio, fai quello che vuoi...ma fallo!!!)
leila

Unknown ha detto...

oops! errata corrige: un'iniezione....non avevo messo l'apostrofo...

Anonimo ha detto...

Non so di cosa tu stia parlando, comunque...BEN TI STA, fino a San Valentino col moccio!

Anonimo ha detto...

Cara collega nuotatrice Leila, la temeraria Tarantola è andata in piscina nonstante il moccio e il raffredore, adesso continuo a starnutire ma sono soddisfatta...prometto di dare a Terror tanti ma tanti bacilli della buonanotte. E vendetta sarà compiuta. Hi! hi! hi!

Tarantola ha detto...

AAAAH! Ho scritto raffreddore con una sola "D", pardon!

Anonimo ha detto...

anche se in ritardo... tanti cari auguri pelo!

Anonimo ha detto...

grazie manu!!!!

Anonimo ha detto...

Catia! che bello il collage!
non avevo notato che ero in tinta con il festeggiato!
catia, come stati? ancora spezzata?

baci baci

Anonimo ha detto...

me l'idea dei fagioli considerato il freddino di là fuori è veramente ottima... borlotti rossi però, con una bella e succulenta brodaglia accompagnata da un bel pò di olio santo o peperoncino... il vino rosso sangue ce lo metto io! E perchè no a casa di Marta? bast ca se mang!!! mmm: ma quando andiamo a mangiare la salsiccia buona di maiale nostrano a Biccari????

Anonimo ha detto...

a cla...tutto quello che vuoi! bast ca s mang!!!
sei un grande!!!

e a biccari no da lucia?