martedì 23 settembre 2008

Nuovo Post

Mi chiedono di postare perchè si sono superati i 270 messaggi nel post precedente.
Ecco fatto.
In bocca al lupo a tutti coloro in attesa di convocazione e auguri a chi è diventato ufficialmente Prof!

A presto

sabato 28 giugno 2008

FIESTA CHE BELA MERAVIGLIA!

Potevamo stupirvi con "This is the end" ma i Doors non hanno firmato la liberatoria. Perciò concluderemo l'ottavo ciclo con un festone in spiaggia a Monopoli Sud (località S.Stefano): il posto è noto come Copa Cabana, dal nome del locale adiacente. Ci aggreghiamo ad una festa free già organizzata, che a questo punto diventerà un bordello vero e proprio. Ecco una mappa cliccabile per i meno addetti che non sanno il francese:




In linea di massima le indicazioni sono queste: percorrendo la statale 16 direzione Brindisi uscire a Monopoli Sud, seguire la rotonda andando dritto, dopo girare a destra nel sottovia. Usciti dal sottovia a destra. Dopo circa 1 KM a sinistra, curvone, e poi al bivio a sinistra.
Per trovare il posto più facilmente basta seguire le indicazioni per il locale "Copa Cabana", o chiederle; la spiaggia si trova sotto il locale, è una delle tre calette, la più grande... si sentirà la musica.

L'appuntamento per tutti è a Parco 2 Giugno, ore 21.45. Procederemo a sistemare gli appiedati nelle macchine libere. Trattasi di festa bring&drink, ovvero portate la materia bevereccia (così dividiamo carico e spesa).

That's all, folks.

martedì 10 giugno 2008

CI SIAMO!

Un enorme "In bocca al lupo" (e basta con la povera balena, ha pure protestato!) a tutti i colleghi di Scienze, Storia dell'Arte, Lingue e tutti coloro che aprono le danze con lo scritto dell'Esame di Stato! Forza, forza, forza...

In più, visto che non c'è modo di incontrarsi per decidere di questioni più serie (LA FESTA!) venite tutti sul nuovissimo forum dei ssissini baresi. Sondaggi, trucchi e rivelazioni sull'esame, pettegolezzi... un posto per scambiare opinioni, due chiacchiere e decidere assieme come e dove fare la festa finale, visto che non ci si può ancora incontrare tutti.


Accedete a http://ssisviiiciclobari.freeforumzone.leonardo.it/forum.aspx , cliccate su "unisciti" (in alto a destra), e registratevi al sito per poter partecipare a tutte le sezioni del forum e crearne di nuove.


Diffondete a tutti i ssissini viii ciclo baresi e... non studiate assai!!!

martedì 22 aprile 2008

Che sia la volta buona

Ricevo e posto:


ATTENZIONE: DAL 21 APRILE E' POSSIBILE COMINCIARE LE PROCEDURE ONLINE PER LO SCIOGLIMENTO DELLA RISERVA. ECCOVI I LINK AL SITO DEL MINISTERO. LI' CI SONO TUTTE LE INFO NECESSARIE.
Link 1 e Link 2



PUBBLICATE SULLA PAGINA WEB SSIS LE NUOVE SCADENZE:

DATA PRESENTAZIONE DOMANDA

DATA PRESENTAZIONE RELAZIONE FINALE

DATA APPELLO

1° SESSIONE: dal 21 aprile 2008 al 30 aprile 2008

ENTRO E NON OLTRE L’ 11 GIUGNO 2008

A PARTIRE DAL 12 GIUGNO 2008

2° SESSIONE: dal 20 ottobre 2008 al 31 ottobre 2008

Da definire

Da definire

3° SESSIONE: dal 20 gennaio 2009 al 30 gennaio 2009

Da definire

Da definire

mercoledì 16 aprile 2008

Scadenze

Sulla pagine dei calendari SSIS è stato pubblicato un avviso con informazioni sulla domanda d'iscrizione all'esame di stato VIII Ciclo.

Lo trovate qui sotto la Directory 'Calendari'.

Per quanto riguarda la rata SSIS è possibile versarla a partire dal 20 aprile, se non erro.
Datemi/ci conferma

Benny ci ricorda che chi ha bisogno di fogli di presenza nuovi per tirocinio diretto e indiretto può scaricarli dal wiki, alla pagina dei downloads. Sono stampabili su un A4.

Buon lavoro

Lella

giovedì 10 aprile 2008

Buon Compleanno

Buon Compleanno Cissini!

Appuntamento stasera alle 21:30 c/o Matisse, poi Arco dele Meraviglie
per festeggiare insieme il nostro I compleanno.

Sciau
principessassis

ps. in bocca al lupo alle linguiste che doppiettano oggi! Prima o poi la finiremo con sto 'orizzonte di attesa'!!!

venerdì 4 aprile 2008

Ce la faremo?

Sciau!
Molti di voi saranno già informati, per gli altri ci pensa il SSASBLOG!

Baci
principessasiss

Graduatorie ad esaurimento:
il Ministero definisce al 30 giugno 2008
la data per lo scioglimento della riserva

Come avevamo annunciato il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato il DM 35 del 2 aprile 2008 con il quale individua nel 30 giugno 2008 la data ultima per lo scioglimento della riserva (abilitazioni/idoneità ordinarie e riservate e specializzazioni sul sostegno) nelle graduatorie ad esaurimento.

Si tratta di un provvedimento dovuto ai fini delle operazioni relative al prossimo anno scolastico.

Nel Decreto viene anche precisato che la comunicazione dell'avvenuto conseguimento del titolo avverrà per via telematica, attraverso una specifica procedura, i cui dettagli saranno precisati in un successivo provvedimento, in due fasi:

  1. registrazione del personale interessato;
  2. presentazione della dichiarazione sostitutiva via web

In un incontro al Ministero ci è stato assicurato che saranno messe a disposizione apposite postazioni presso gli Uffici Scolastici Provinciali e/o le Scuole per permettere, anche a chi non fosse in possesso di un collegamento ad Internet di accedere alle procedure.

Su nostra richiesta è stato anche garantito che, qualora si determinassero difficoltà nella comunicazione telematica, saranno previste apposite procedure manuali onde evitare di escludere qualche aspirante.

Roma, 2 aprile 2008

venerdì 7 marzo 2008

7 Marzo 2008 via sms

SMS arrivato sul mio cellulare oggi alle ore 14:56

"Sto per cominciare la prima lezione SSIS,
sono emozionata e il mio pensiero va a te e
a tutti voi cissini...
Io speriamo che me la cavo...
Un abbraccio
Chiara Gemma"


A presto
lella

martedì 4 marzo 2008

Oggetto: Lettera aperta su Blog, Internet e mass media

Egregio Dott. Vespa,

Internet raggiunge nel mondo oltre un miliardo di utenti e in Italia circa 24 milioni di persone. Ogni giorno nascono circa 120.000 blog, per un totale di oltre 100 milioni di blog in tutto il mondo. Nel solo 2007, 44 milioni di persone si sono avvicinate con un ruolo partecipativo al più grande fenomeno sociale, culturale e democratico della storia recente,

In molti paesi autoritari i blogger difendono la libertà d'espressione e la democrazia sfidando la repressione e, talora, andando in prigione per questo. Nei paesi democratici i blogger estendono la libera circolazione delle idee, la comunicazione comunitaria e in definitiva la partecipazione alla vita sociale.

Il blog è diventato uno strumento di comunicazione di massa; piu' del 25% della popolazione del Canada e del 20% di quella del Regno Unito partecipano a "reti sociali" basate su Internet. In Italia si stimano oltre mezzo milione di blogger, in maggioranza non adolescenti ma giovani e adulti. Sono noti blogger anche alcuni esponenti politici italiani (ricordiamo tra i vari l'on. Gentiloni, l'on. Di Pietro, l'on. Letta, l'on Pecoraro Scanio, l'on Lanzillotta, l'on Storace, l'on. Santachè, ...), inclusi candidati premier alle prossime elezioni, e ben un terzo dei parlamentari britannici (incluso il primo ministro).

Ci sembra che demonizzare i blog e il social networking, che sono fondamentalmente espressione di libertà, di democrazia e di socializzazione, sia negativo e antistorico. Ancora peggio è criminalizzare i blog - come cercano talora di fare i paesi autoritari per giustificare le loro censure - solo perchè alcuni - giovani o no - lo usano male. Ci sembra che la trasmissione da lei curata del 21 febbraio 2008, peraltro dedicata ad un altro tema, abbia purtroppo (crediamo involontariamente) generato un sospetto generalizzato verso i blog e il social networking, se non addirittura verso la comunicazione via Internet. Sarebbe, a nostro parere, un errore grave analogo a quello di alcuni intellettuali aristocratici che, tanto tempo fa, condannavano in blocco la televisione perchè ... fa male ai bambini e toglie anche del tempo prezioso agli adulti per leggere libri e giornali...

Internet, il social networking e i blog non sono solamente un fenomeno sociale, culturale e politico di enorme importanza. Sono anche diventati i servizi trainanti di un settore economico centrale e strategico per lo sviluppo economico delle economie avanzate: le telecomunicazioni. Le telecomunicazioni sono infatti da un lato un settore a sè stante - che di per sè porta ricchezza e occupazione qualificata e genera fenomeni finanziari economici di prima grandezza - e dall'altro sono un fattore propulsivo decisivo per l'economia nel suo complesso, e in particolare per la diffusione dell'innovazione presso le aziende e le famiglie.

La Commissaria UE Viviane Reding ha piu' volte ricordato che ben il 50% della crescita del PIL europeo e' legata allo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), di cui Internet costituisce la spina dorsale. Anche il recente rapporto Attalì per lo sviluppo economico della Francia è pervaso da iniziative di impulso alle tecnologie della informazione e telecomunicazione.

In Italia purtroppo l'economia cresce meno dei nostri omologhi europei anche perché le telecomunicazioni sono nelle posizioni di coda nelle graduatorie internazionali, come del resto lo è la televisione digitale (terrestre, via Internet e via satellite). La scarsa diffusione della banda larga è forse l'indice più significativo della nostra arretratezza nel settore decisivo delle tlc.

Secondo i recentissimi dati diffusi dall'organizzazione degli operatori TLC europei ECTA, il quadro italiano relativo alla banda larga è il seguente:

1. Diffusione della banda larga: L’Italia (16,5) si sta allontanando dalla media UE (19,8) ed è sempre più distante dai paesi comparabili come Francia, UK, Germania. Siamo lontanissimi, ovviamente, dai paesi nordici. Nell’Europa dei 15 siamo superati anche dall’Irlanda, e seguiti da vicino dal Portogallo. In sostanza, la banda larga in Italia è meno diffusa che in altri paesi, a prescindere da circostanze di omogeneità industriale e sociale.

2. Crescita della banda larga nel periodo settembre 2006-settembre 2007 : In Italia vi è stata una crescita del 3%, bassissima se paragonata con altri paesi comparabili, dove la crescita si attesta tra il 5% ed il 10%.

I dati italiani sono gravi non solo perché riflettono una situazione peggiore di altri paesi, ma anche perché indicano la difficoltà del Paese nel recuperare il gap. Anzi, la distanza con il resto d’Europea si va accentuando.

Una corretta comunicazione sui mezzi di informazione di massa riguardo le tecnologie ICT potrebbe contribuire in modo importante ad avvicinare sempre più persone alle telecomunicazioni, ad Internet e all'informatica con ricadute positive per l'intero sistema.

Vorremmo sottolineare che Internet è oggi il principale sistema di comunicazione mondiale assieme alla rete telefonica fissa e cellulare, e rispetto a queste ultime è molto più esteso nelle funzionalità. Come la rete telefonica, Internet viene impiegato per comunicazioni lecite come per quelle illecite. La differenza è che le comunicazioni e le funzionalità di Internet sono nella grande maggioranza dei casi pubbliche e rendono così visibili anche gli usi banali, deviati o addirittura illegali e criminali che purtroppo, proprio per la loro maggiore visibilità in rete, vengono additati come peculiari solo di Internet. Mai nessuno però, giustamente, ha pensato di criminalizzare in maniera generica la rete telefonica, pur essendo noto, antico, esteso e grave l'uso illecito e criminoso delle reti fisse e mobili, come è testimoniato dalle intercettazioni telefoniche rese pubbliche in diverse occasioni.

Discutere pubblicamente dei problemi sociali che Internet inevitabilmente riflette e, fortunatamente, spesso svela al pubblico, è importante ma va fatto mettendo nella giusta relazione gli effetti e le loro cause ed evitando considerazioni semplicistiche e condanne aprioristiche del mezzo.

Secondo noi è importante che non si criminalizzi la rete e che anzi se ne promuova l'uso e la diffusione estesa. La criminalizzazione di Internet tende a confondere gli effetti con le cause e non permette di affrontare adeguatamente i problemi negativi - sociali o criminali - che tutti desideriamo combattere. Una disinformazione su Internet non ne rallenterà la diffusione presso il pubblico competente ma ne frenerà l'adozione e la conoscenza proprio nel pubblico più bisognoso di informazione, spostando in là nel tempo l'occasione di far crescere questo Paese.

Viceversa, una corretta e approfondita informazione può contribuire decisivamente a massimizzare i benefici di Internet e a ridurre invece gli effetti negativi dei nuovi sistemi di comunicazione.

Fiduciosi che in futuro vorrà considerare anche i benefici di Internet e delle telecomunicazioni e non solo i problemi sociali, anche gravi, che essa rivela, le manifestiamo fin d'ora la nostra disponibiiltà a partecipare a un confronto su questi temi che a nostro parere sarebbe importante trattare in maniera approfondita e positiva in una delle prossime trasmissioni che a nostro parere sarebbe opportuno programmare e alla quale, se lei desidera, siamo pronti a dare il nostro contributo di esperienza e competenza.

Restiamo a sua disposizione per ogni eventuale chiarimento e approfondimento e nel frattempo Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.


Firma l'appello!!!!


martedì 12 febbraio 2008

Corso di Aggiornamento CESP

Carissime/i,
stamane in 'sala docenti' alcuni colleghi attivisti mi hanno consegnato un volantino informatvo sul seguente corso di aggiornamento (gratuito) CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica) che si terrà in varie sedi in Puglia.
Penso possa risultare interessante e valere come attività formativa per il tirocinio.

Copio&incollo tutte le info.
Chi tra i pendolari fosse interessato a partecipare agli incontri a Molfetta, può contattarmi perchè il seminario si terrà presso l'istituto assegnatomi per il tirocinio e conosco il referente per le iscrizioni.
Ecco il link al sito del CESP: http://www.cespbo.it/


Un bacio grande
principessassis

Seminari nazionali

di Formazione/aggiornamento


La Riforma della scuola oggi:

Autonomia scolastica, Organi collegiali

Ferdinando Alliata ( docente di Storia dell'arte )

Indicazioni Nazionali-Obbligo formativo

Nicola Giua ( Insegnante scuola elementare)

La secondaria di secondo grado: Obbligo scolastico – Corsi di recupero -Educazione agli adulti

Anna Grazia Stammati (docente di Lettere- presidente Cesp)

Corsi da tenersi in due mattinate dalle ore 8.30 alle 14.00

presso le seguenti sedi

Taranto:

1^ giornata 11/02 – 2^ giornata 03/03
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “A.PACINOTTI” –
VIA LAGO TRASIMENO 74100 TARANTO
Tel. 099-7369731 – fax 099 7361582

Bari

1^ giornata 25/02 – 2^ giornata 10/03
LICEO SCIENTIFICO “FERMI”
VIA RAFFAELE BOVIO, S.N.C. – 70125 Bari
Tel. 080-5481680 – fax 080 5484304

Andria

1^ giornata 26/02 – 2^ giornata 11/03
IST PROF PER I SERVIZI COMMERCIALI “RICCARDO LOTTI”
VIA CINZIO VIOLANTE, 1 – 70031 Andria
Tel. 0883-541052 – fax 0883 546355

Molfetta

1^ giornata 27/02 – 2^ giornata 12/03
EX-ISTITUTO E SCUOLA MAGISTRALE “VITO FORNARI”
VIA GENERALE AMATO 37 – 70056 MOLFETTA
Tel. 080-3344902 – fax 080 3344788

Lecce

1^ giornata 19/02 – 2^ giornata 04/03
IST PROF INDUSTRIA E ARTIGIANATO "IPSIA-"MARCONI" -
VIA DALMAZIO BIRAGO – 73100 LECCE
Tel. 0832-305420 – fax 0832 245826

mercoledì 6 febbraio 2008

Dottor Analfabeta, o sottigliezze da cruscanti

Per riflettere ( e leggere) un po'...
Buona giornata
principessassis

"Dirimere un'ambiguità lessicale è un problema per un laureato su cinque. A dir la verità, anche solo comprendere la frase che avete appena letto è un problema per un laureato su cinque. "Termini come dirimere, duttile, faceto, proroga si trovano comunemente sui giornali, ma per molti italiani con pergamena appesa al muro sono parole opache". Luca Serianni, linguista all'università di Roma 3, ne fece esperienza diretta un giorno nell'ambulatorio di un dentista cui s'era rivolto per un'urgenza. "Con le mie lastrine in mano chiamò al telefono un collega per avere un parere: "Senti caro, aiutami a diramare un dubbio..."". E il professore sudò freddo: "Un medico che non sa maneggiare le parole è un medico che non legge, quindi non si aggiorna, quindi forse non sa maneggiare neanche un trapano".


Analfabeti con la laurea. Non è un paradosso. E nessuno s'offenda: ci sono riscontri scientifici. Il report 2006 del ramo italiano dell'indagine internazionale All-Ocse (Adult Literacy and Life Skill), coordinato dalla pedagogista Vittoria Gallina, non lascia spazio a dubbi: 21 laureati su cento non riescono ad andare oltre il livello elementare di decifrazione di una pagina scritta (il bugiardino di un medicinale, le istruzioni di un elettrodomestico).

E non sanno produrre un testo minimamente complesso
(una relazione, un referto medico, ma anche una banale lettera al capo condominio) che sia comprensibile e corretto. Una minoranza? Sì: un laureato italiano su due, per fortuna, raggiunge il quinto e massimo livello. Ma è una minoranza
terribilmente cospicua, anche se si maschera bene. Negli Usa tre anni fa fu uno shock scoprire che i graduate fermi al livello base sono il 14%. Da noi il buco nero si manifesta a tratti, in modo clamoroso, come un mese fa, a Roma, al termine dell'ultimo dei concorsi per l'accesso alla magistratura. Preso d'assalto da 4000 candidati, in gara per 380 posti. Nonostante
questo, 58 posti sono rimasti scoperti: 3700 candidati, tutti ovviamente laureati (magari anche più) hanno presentato prove irricevibili sul piano puramente linguistico. "Per pudore vi risparmio le indicibili citazioni", commentò uno dei commissari d'esame, il giudice di corte d'appello Matteo Frasca.

Il campanello d'allarme dovrebbe suonare forte. Non si tratta più di scandalizzarsi (e divertirsi) per gli strafalcioni nozionistici degli studenti. No, episodi come il concorso di Roma mettono a nudo il grado zero del problema. Stiamo parlando di chi è senza parole. Di chi dopo cinque (sei, sette...) anni di studio universitario non è riuscito a mettere nella cassetta degli attrezzi le chiavi inglesi del sapere: grammatica, ortografia, vocabolario.

Analfabetismo: anche questa parola sembrava scomparsa dal lessico, ma per esaurimento di funzione. Consegnata ai ricordi in bianco e nero del maestro Manzi. Falsa impressione, perché di italiani che non sanno leggere né scrivere se ne contavano ancora, al censimento 2001, quasi ottocentomila. Se aggiungiamo gli italiani senza neanche un pezzo di carta, neppure la licenza elementare, arriviamo a sei milioni, con allarmanti quote di uno su dieci nelle regioni meridionali. Ma almeno sono numeri che scendono. Aggrediti dal lavoro di meritorie istituzioni come l'Unla, capillarmente contrastati dai corsi ministeriali di alfabetizzazione funzionale per adulti dell'Indire (frequentati l'ultimo anno scolastico da 425 mila persone, tra cui, guarda un po', 30.407 laureati, in gran parte, però, stranieri). Nobilmente contrastato ai livelli più bassi della scala del sapere, però, ecco che l'analfabetismo riappare dove meno te l'aspetti: ai vertici. Gli studiosi, è vero, preferiscono chiamarlo illetteratismo: non si tratta infatti dell'incapacità brutale di compitare l'abicì, di decifrare una singola parola; ma della forte difficoltà a comunicare efficacemente e comprensibilmente con gli altri attraverso la scrittura. Ma non è proprio questo l'analfabetismo più minaccioso del terzo millennio? Nadine Gordimer, per il bene della sua Africa, è di questo analfabetismo relativo che ha più paura: "Saper leggere la scritta di un cartellone pubblicitario e le nuvolette dei fumetti, ma non saper comprendere il lessico di un poema, questa non è alfabetizzazione". Siamo sicuri che l'Italia di Dante sia messa meglio del Sudafrica?

Proprio no. Per niente sicuri. Quanti, del nostro già magro 8,8% di laureati (la media dei paesi Ocse è del 15%), leggono ogni giorno qualcosa di più delle réclame e delle didascalie della tivù? Quanti invece sono prigionieri più o meno consapevoli di quella che Italo Calvino chiamò l'antilingua? Non saper scrivere nasconde il non saper leggere. Sette laureati su cento non leggono mai (e sono quelli che hanno il coraggio di dichiararlo all'Istat: mancano quelli che se ne vergognano). Altri sette leggono solo l'indispensabile per il lavoro: e siamo già vicini al fatidico uno su cinque. Ma andiamo avanti: uno su tre possiede meno di cento libri, praticamente solo i suoi vecchi testi scolastici. Uno su cinque non ha in casa un'enciclopedia. Quasi nessuno (73 per cento) va in
biblioteca, e quando ci va, raramente prende libri in prestito. "Manca il tempo", "sono troppo stanco", le scuse più comuni. Ma ci sono anche quelli che non accampano giustificazioni imbarazzate, anzi rivendicano il loro illetteratismo come atteggiamento moderno e aggiornato: "leggere oggi non serve", "è un medium lento", "preferisco altre forme di comunicazione sociale".

"La società sprintata", come la chiama il pedagogista Franco Frabboni, preside di Scienze della formazione a Bologna, uno degli autori della riforma universitaria, è arrivata negli atenei. E gli atenei la assecondano: "La trasmissione del sapere universitario è regredita dalla scrittura all'oralità", spiega. Nelle aule della nostra istruzione superiore, il grado di padronanza della lingua italiana non è mai messo alla prova. Persino l'arte dell'argomentazione orale, ponte fra i due universi semantici, è svanita, racconta Frabboni: "Professori sempre più incerti fanno lezione con diapositive, seguendo una traccia fissa. Ai laureandi si lascia esporre la tesi con presentazioni Powerpoint. I "test oggettivi" d'ingresso sono crocette su questionari". La competenza linguistica non è considerata un pre-requisito indispensabile: "Devi guadagnarti cinque crediti per la lingua straniera, e cinque per l'informatica, ma non c'è alcun obbligo per quanto riguarda la buona pratica dell'italiano". Un tacito accordo fissa tetti massimi di lettura ridicoli per i testi d'esame: "Quando un professore assegna più di 150-180 pagine, davanti al mio ufficio c'è la fila di studenti che protestano".

Protestano, e poi si sfracellano contro il muro dell'esame. Sugli esiti dell'idiosincrasia per la lettura, agenzie private di tutoraggio hanno costruito imperi aziendali, come il Cepu, diecimila studenti l'anno. "Ci chiedono di aiutarli a passare un esame", racconta il responsabile marketing Maurizio Pasquetti, "ma scopriamo quasi sempre che alla radice c'è la difficoltà o la paura di affrontare testi scritti. Escono da scuole superiori abituati a libri di testo ancora simili a quelli delle elementari, con testi spezzettati, già schematizzati, con tante figure e specchietti: di fronte al terribile "libro bianco", fatto solo di pagine di scrittura continua, restano terrorizzati".

"In Francia e Germania gli atenei organizzano gare di ortografia ", sospira il professor Serianni. Da noi è difficile perfino reclutare iscritti per i laboratori di scrittura che alcuni atenei, allarmati, hanno messo a disposizione degli studenti in debito di lingua. Quello di
Modena è affidato al professor Gabriele Pallotti: "Di solito comincio da virgole e apostrofi...". Pallotti nel cassetto tiene una cartellina di orrori: email, biglietti affissi alle bacheche, "esito profiquo", "le chiedo una prologa", "attendo subitanea risposta". Ma correggere le asinate non è ancora abbastanza. "Saper annotare correttamente parole sulla carta non è saper scrivere" spiega. "Parlare e scrivere sono due diversi modi di pensare. Troppi ragazzi escono dall'università sapendo solo trascrivere la propria oralità, ovvero un flusso continuo di idee non ordinato e difficilmente comunicabile. Cioè restano mentalmente analfabeti".

Ma se avessero ragione loro? Perché alla fine si scopre che il laureato analfabeta non fa necessariamente più fatica a trovare lavoro rispetto ai suoi quattro colleghi più letterati. le imprese non sembrano granché interessate a selezionare i propri quadri dirigenti sulla base delle competenze linguistiche di base. E non perché non si accorgano delle deficienze dei loro nuovi assunti. Parlare con Carlo Iannantuono, responsabile delle risorse umane per la filiale italiana della Sandik, una multinazionale del ramo macchine per cantieri, reduce da una lunga selezione di personale laureato, è come farsi raccontare una serata allo Zelig: "Quello che se potrei, quello che s'è laureato per il rotolo della cuffia (e si vede), quello che glielo dico così, an fasàn (e io: e dü pernìs...)...". Gli analfabeti conclamati, calcola, sono solo un 3-4 per cento, ma molti altri non sembrano pienamente padroni delle loro parole. E lei li assume lo stesso? "Dipende", si fa serio, "noi cerchiamo
bravi venditori. Quello che deve discutere con i dirigenti della Snam è meglio sappia i congiuntivi. A quello che deve convincere un capocantiere della Tav forse serve di più un buon paio di stivali di gomma".

"Non c'è alcuna sanzione sociale verso l'analfabetismo con laurea", commenta con sconforto Tullio De Mauro, il padre degli studi linguistici italiani. Forse perché non si riconoscono immediatamente, si mascherano bene da alfabetizzati. "Fino a cinquant'anni fa l'incompetenza linguistica era palese: otto italiani su dieci usavano ancora il dialetto. Oggi il 95 per cento degli italiani parla italiano. Ma che italiano è? Solo in apparenza parliamo tutti la stessa lingua. Quando si prende in mano una penna, però, carta canta, e le stonature si sentono". Non è una questione di stile: l'analfabetismo laureato può fare danni concreti. Il paziente che legge sulla sua prescrizione medica "una pillola per tre giorni", alla fine del terzo giorno avrà preso tre pillole o una sola? "Ci sono guasti immediati come questo. Ci sono guasti a medio e lungo termine, e ben più pericolosi. Chi non legge smette anche di studiare. In Italia solo un venti per cento di quadri segue corsi di aggiornamento: quattro volte meno della media europea. Una classe dirigente male alfabetizzata, quindi non aggiornata, è la rovina di un
paese, molto più di un crollo della Borsa". Chi parla male pensa male e vive male: è ormai un aforisma, quella battuta di Nanni Moretti. Se pensa male anche solo un quinto dell'élite dirigente, per De Mauro è un'emergenza nazionale: "Per il futuro economico del nostro paese migliorare l'italiano degli imprenditori, dei professionisti, dei politici, è perfino più vitale e urgente che migliorare i salari dei dipendenti. E non lo prenda come un paradosso".
(Repubblica, 6 febbraio 2008)

mercoledì 30 gennaio 2008

PoeSSIS



Arrivati via mail...

Enjoy!


CANTICO de’ SSISsini

Col core e con le mosse tarde e stente,

passato che io ebbi que confini,

vid’io coll’occhi miei e con la mente

4 lo strazio che passaron i SSiSsini.

Simiglia questo antro a un grande jazzo,

e l’anime pietose a tanti ovini

sicchè de lor pastor, “Non uno è pazzo!”,

8 gridavan rosicando e pien di spini.

“Nessun che quivi vegne a noi ci mente!”

ci disser per seguir li propri fini,

cozzaron le parole tarde e lente,

12 ghignando su la labbia de SSiSsini.

E pria che mi beavo soavemente

fumando sotto l’alberi de pini,

sentiva melodia e suon battente

16 la musica d’estate e de bambini.

Or io a voi vi priego Santi Numi,

che poco mi prestiate l’intelletto,

non cerco fuochi sacri, solo fumi

20 Ch’abilitar mio stato e poi, “DILETTO!.”

Nel mezzo che or son, de lo pio viaggio

in questo simigliando al sommo Dante,

purgatomi di sterco fin da Maggio

24 io guardo non arreto ma d’innante.

Così far questo d’ora in poi l’è saggio

giacchè bestemmie n’ho gia dette tante.

Ma prima di finir ho un mio messaggio,

28 e lo dirò nel nell’ultima più avante.

Con questi versi che dal cor son nati,

col mismo fare de lo vecchio mulo

“A voi docenti e a voi trombon datati

32 su kelle sedie, vi si bruci il culo!”

(v.1) con le mosse tarde e stente…: con fare ritroso di chi si sta avventurando in un viaggio pieno di imprevisti.

(v.2 )que confini…: (forse) in riferimento alle prove di ammissione che gli studenti dovevano superare per accedere al corso di abilitazione.

(v.5 )questo antro: la SSIS- la Scuola di specializzazione viene paragonata ad un antro in cui tutti gli studenti sono costretti alla frequenza obbligatoria.

(v.6) lor pastor, “Non uno è pazzo!”: rivolti ai docenti gridavano “non soltanto uno e pazzo!( ma tutti)”

(v.9) “Nessun che quivi…: “che nessuno creda di mentirci apponendo false firme di frequenza!”

(v.12) su la labbia…: sul volto

(v.18) mi prestiate l’intelletto: mi diate la pazienza

(vv-19-20) Non cerco fuochi sacri, solo fumi/Ch’abilitar mio stato e poi, “DILETTO!.”: “ non chiedo la pazienza di Giobbe (sacri fuochi), ma solo lo stretto necessario (fumi) affinchè io possa passare allo stato di docente abilitato (ch’abilitar mio stato)

(v.23) purgatomi di sterco fin da Maggio: liberatomi dagli stress e dalle angherie alle quali sono stato sottoposto fin da Maggio( data in cui è iniziata a pieno ritmo la frequenza ).

(v.24)arreto…:dietro, ( qui si notano influenze linguistiche normanne)

(v.28)nell’ultima più avante: nella strofa ultima che segue.

(v.29)Col mismo fare de lo vecchio mulo: con la stessa caparbietà di un vecchio mulo.

(v.31)…trombon datati: vecchi docenti inadatti all’insegnamento nei corsi, in quanto riciclatori di programmi delle lauree specialistiche.




mercoledì 16 gennaio 2008

SSISincontro

L'incontro per domani giovedì 17 gennaio
è stato fissato alle ore 13:30
c/o la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
(via garruba 6, ingresso principale).

Oggi si è concluso il semestre universitario quindi le aulee sono libere e possiamo sistemarci tutti comodi in un luogo coperto
(e colmo di belle donne!).


Passaparola
principessassis

martedì 15 gennaio 2008

Ultime&ultimissime

Care/i,
ecco le ultime e ultimissime news:

- per quanto riguarda gli impegni per così dire istituzionali, i cissini potranno verbalizzare l'esame di HS in data 22.01.08 h. 15:00 presso il Seminario di Storia della Scienza, II p. Palazzo Ateneo.

- è possibile prenotarsi per il I Appello di Fondamenti dell’Informatica per l’Insegnamento e per il II Appello di Fondamenti dell’Informatica per l’Apprendimento - Corsi A – B – C

Gli esami si terranno a partire dal 28 gennaio 2008, ore 13:00.
Per prenotarsi è necessario:
1. accedere al software di prenotazione automatico disponibile all’indirizzo: http://multimedialab.di.uniba.it/labmultimediale.
2. cliccare su “Studenti/Prenotazione Esame SSIS”
3. inserire una “username” e una “password” che cambieranno dal primo accesso ai successivi come di seguito descritto:
- al primo accesso: inserire nelle relative caselle lo Username “utentessis” e la Password “informatica”; in questo modo il sistema riconosce l’utente come un iscritto alla SSIS e gli richiede la compilazione di un modulo in cui specificare matricola, cognome, nome, esame e corso di appartenenza.
- agli accessi successivi al primo: inserire nella casella Username la propria matricola e nella casella Password il proprio cognome; in questo modo il sistema riconosce l’utente come uno studente SSIS già registrato e gli presenta la sua pagina personale nella quale può cancellare prenotazioni effettuate o prenotarsi all’appello successivo, sempre entro i termini di scadenza indicati.
Nella sezione “Studenti/Avvisi SSIS” è possibile visionare:
le date degli esami e relative date di scadenza
l’elenco completo degli studenti prenotati all’esame, dopo i termini di scadenza.

Per il suddetto appello, la prenotazione potrà essere effettuata entro e non oltre le ore 24:00 del 22 gennaio 2008.

- ci si sta muovendo per redigere e presentare agli uffici SSIS un documento contenente richieste, osservazioni e critiche sul sistema SSIS che fa acqua da tutte le parti. Certo lo sapevamo già, ma costringerci a ritmi assurdi tra tirocinio, corsi ed esami a causa di mesi di inadempienze e disorganizzazione è semplicemente inaccettabile.
Molti di voi avranno già ricevuto una mail a riguardo. Se non siete ancora inclusi nella mailing list contattateci a ssasviiiciclo@gmail.com.

A presto
principessassis