- Nel linguaggio credo vi sia una confusione tra OSA e OF: quale la reale differenza, all’interno delle UA tra le due? Cronologica (quali definire prima)? Inter o Infra Disciplinare?
- Definizione degli OF o OSA. Da dove iniziare? Dai reali bisogni dello studente (dissonanze e mancanze cognitive) o dai Programmi/Profilo Professionale da raggiungere tenendo conto, x la scuola S.S.II° dell’esistenza di Programmi ben definiti?
- La fase valutativa è “relegata” come fase conclusiva del processo e dell’UA. In realtà essa non dovrebbe esser trasversale e “tagliare”, prima (indagine precognitiva), durante, e al termine l’intera UA?
Quando nel testo si parla di “intero di apprendimento” ci si riferisce al macro O.F. interdisciplinare o al singolo/multiplo O.F. della singola U.A. disciplinare?
- “OF deve dire come imparare ciò che c’è da imparare…” Non risulta difficile stabilire a priori, senza tener conto del dinamismo insito nella UA, COME imparare?
- “…specificando Standard di prestazione…” anche in una definizione di “standard” trovo un controsenso. Esso appare più come una figura ed oggetto chiuso (standard caratteristica - o un insieme di caratteristiche - predefinita, di una determinata categoria di oggetti o processi noti ed accettati o dati per scontati) che come uno strumento dinamico per la definizione del raggiungimento di un obiettivo.
- Trasformazione (Saper Fare) e Acquisizione (Sapere): “ove è evidente il secondo funzionale al primo…”. Cosa intendiamo per “funzionale”, (se subordinato credo si perda l’idea di Centrum degli assi metaforici, mentre nell’esser “mezzo” si può perdere di vista, soprattutto nel caso della scuola S.S.II° la conoscenza, poi richiesta nel proseguo degli studi. UA non solo come “Occasione” ma come strumento per assicurare che tale occasione sia colta?
- L'organizzazione dei contenuti di una UA può essere una semplice scaletta o ciascuna delle parti deve essere considerata una microunità?
- Cosa s’intende esattamente per modello di competenza esperta?
- A seguito dell’analisi del testo relativo all’Unità di Apprendimento sono nati dei dubbi di natura semantica. Alcune definizioni, infatti, risultano un po’ oscure. Se l’ologramma è un’immagine che si modifica a seconda del punto di osservazione scelto, cosa s’intende per natura ologrammatica della riforma Moratti? La duplice volontà di far coincidere o, quanto meno convivere, le finalità educative-formative con quelle didattiche?
- Perplessità invece nascono proprio dall’aver posto in evidenza la differenza fra Unità Didattiche, che poca o nessuna importanza attribuivano alle finalità educative rispetto a quelle didattico/disciplinari, e le U. A., che invece tanta importanza attribuiscono al processo pedagogico. Mi chiedo se sia reale e plausibile pensare che un insegnante possieda a priori capacità e strumenti per progettare e attuare attività formative di questo tipo. Forse che gli insegnanti debbano improvvisarsi pedagogisti? Come possono valutare i bisogni di un ragazzo che non conoscono?
- Altre perplessità riguardano invece i piani di studio individuali. Mi chiedo se le scelte pedagogiche e didattiche modulate sul singolo discente siano realmente possibili. Che incidenza ha questa scelta metodologica sulla valutazione finale? In fase di attestazione delle abilità, conoscenze, competenze, non ci saranno dei parametri generali a cui fare riferimento, ma particolari e personali?
- Per la progettazione di un intero di apprendimento esistono due vie possibili: la via discendente e la la via ascendente. Esiste una priorità tra le due vie? In base a quali parametri di valutazione del gruppo classe va applicata l'una o l'altra?
- Presentandosi come ‘un indirizzo metodologico’, come è possibile che le UA siano definite occasioni di apprendimento? L’occasione come evento estemporaneo e fuggente mi sembra cosa ben diversa da un percorso metodologico che presuppone invece una pianificazione e una progettazione ad hoc anche e soprattutto in termini di apprendimento.
Prima di lasciarvi inserisco un ulteriore link sulla UA.
Buon I maggio...RIPOSATEVI Lavoratori (scherzo! ps. x i precari il riposo vale doppio)